sabato 31 gennaio 2009

Strane cose...

Secondo passo nel tortuoso tragitto universitario fatto, ne restano ancora tanti e anche per questo non ne ho ancora la certezza. Giovedì, 5 febbraio, saprò se l'esame è andato oppure no, speriamo.

In questi giorni mi frulla per la testa una strana idea, certo è maturata dopo soli due esami, ma il tempo in qualche modo devo pur passarlo.
Stavo pensando al ruolo degli assistenti dei docenti, vediamo alcune loro funzioni:
  • Sono di supporto ai docenti durante gli esami;
  • In alcuni casi tengono lezione al posto loro;
  • Li aiutano nella correzione dei compiti (non vedo come farebbe altrimenti un 60enne a correggere 200x24 domande entro giovedì);
  • Fanno la guardia durante gli esami;
  • E molto altro ancora...
In particolare, mi sono soffermata ad elaborare il penultimo punto.
Mi sono chiesta più volte come un assistente possa mostrare maggiore accanimento nella sorveglianza rispetto al docente stesso, di quanto questo sia strano...
Ho riflettuto parecchio, tra mal di testa e febbre naturalmente, e sono arrivata ad una conclusione: i docenti prendono gli assistenti perché questi sono i migliori guardiani reperibili in tutto l'ambito universitario.
Chi meglio di un neolaureato conosce i trucchi per copiare o i punti di una materia così ostici da riuscire odiosi agli studenti?
Questo per quanto riguarda le capacità di identificazione dei furbetti, adesso resta un altro punto misterioso... Per quale motivo dovrebbero farlo?
Beh, le motivazioni sono varie: gratifica da parte del docente di cui si è assistente, senso del giusto, ovvero nessuno dovrebbe passare un esame per il quale non ci si è preparati abbastanza oppure...
Ecco! La mia piccola mente malvagia ha elaborato un altro motivo: la vera motivazione potrebbe essere il desiderio degli assistenti di far passare ai nuovi studenti quello che loro stessi hanno passato.
Questo spiegherebbe tutto, perché, obiettivamente, se non ti rode esserti fatto un mazzo così, che cosa può importartene se un altro bara oppure no?
Naturalmente se si chiedono le motivazioni a loro stessi intesseranno chissà quali e quanti elaborati ricami per trovare altre cause plausibili, ma suvvia, la mia soluzione è la più concreta.

Ovvio che queste mie conclusioni non sono frutto di un'overdose di Dott. House, della febbre, della noia, del sonno arretrato e del conseguente rilassamento post stress che manda in pappa il cervello per un paio di giorni...
No no, sono lucidissima...

"Se il pazzo perseverà nella sua follia diventerà saggio." William Blake (1757-1827), pittore incisore e poeta inglese.
Fantastico, se seguo il suo consiglio posso diventare una futura luminare della psicologia, quante avventure mi attendono in futuro!

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