venerdì 24 settembre 2010

Passato

E' strano come di tanto in tanto si risvegli nelle persone il loro lato autolesionista, così, senza sapere perchè, ci si ritrova un giorno a rivisitare dei luoghi un tempo importanti perchè legati ad una persona che hai amato.

Rileggi pagine di quaderni dimenticate, ascolti musica che un tempo lacerava il petto, ripensi a quelle notti in giro in macchina, alla spiaggia, alle promesse, ai progetti per il futuro che si erano fatti.

Inizialmente pensi che tutto questo riuscirà un'altra volta ad atterrarti, a lasciarti agonizzante e col cuore a pezzi, con la mente affollata di domande: perchè è finita? cosa abbiamo sbagliato?

Ed invece... no.

Adesso sono felice, tutto questo non mi fa più male, rileggo e riascolto con un sorriso perchè so che quei momenti in fondo son stati importanti, quei giorni ero felice nonostante litigi e riappacificazioni, non mi pento di averli vissuti e adesso, col senno del poi, capisco che dopo tutto è stato un bene che sia finita.

Che dire, forse son cresciuta, in ogni caso è con tanta serenità che ti mando un saluto e ti auguro buona vita.

Ciao, sii felice come lo sono io. :)


sabato 18 settembre 2010

Musica

Ultimamente sto riscoprendo con immenso piacere la musica classica, forse anche grazie all'ultimo anime visto (La Corda D'oro: Primo passo).

L'ho trovato per caso spulciando su Youtube e mi ha colpita, non credevo ci fossero anime che avessero come tema questo genere di musica.

Seguendolo mi son ritrovata a provare nostalgia... da piccoletta provai a imparare a suonare, ma evidentemente occorre essere portati. :) Ma non per questo ho rinunciato alla bellezza e alle emozioni che riescono a suscitare Chopin, Bach, Mozart, Liszt, Wagner e tanti tanti tanti altri.

La musica è come la scrittura: ci da la possibilità d'esprimere noi stessi, di dare voce a quella parte che spesso nascondiamo o non conosciamo.

Dopo queste poche parole vi lascio con Lui e con la sua meravigliosa musica.

lunedì 6 settembre 2010

Castelli di carta


I rapporti umani son come i castelli di carta, occorre molto tempo per costruirli, pazienza per mantenerli su, precisione per non distruggere tutto, fiducia nel vento affinché non li faccia crollare.
Quindi ci si affanna alla ricerca di questi pilastri, si fa di tutto per venirne in possesso e mantenerli.

Allora perché una singola parola o un gesto posso distruggere tutto? Cosa manca?
Ho nominato prima la fiducia nel vento... sì, ma occorre anche quella nel castello stesso, nella sua volontà di rimanere in piedi.

Ecco, il castello ritto nella sua perfezione geometrica... ogni cosa al suo posto, ma quando credi d'aver ottenuto uno splendido risultato e aver superato la fatidica ultima carta arriva un terremoto.


Puff! Tutto di nuovo a terra, raccogli le metaforiche macerie e teoricamente ricominci da capo.

Ma quante volte si è disposti a ricominciare da capo? Pazienza e fiducia non penso siano infinite.